La Liquidità sui conti correnti è a rischio?


Liquidità

Secondo i dati Ocse le famiglie italiane detengono il 33% delle attività finanziarie nel depositi bancari a differenza degli Stati Uniti che ne detengono solo il 13%

Nei conti correnti italiani vi è un fiume di liquidità e la pandemia ci ha spinto a risparmiare ancor di più molto di più In Europa l’incremento è stato del 12,57%

In Italia da maggio 2019  a maggio 2021 siamo passati da 1525,7 miliardi a 1774,6 miliardi di euro liquidi nei nei conti correnti 

Un tesoro che lasciato così va incontro a una serie di COSTI E di Rischi 

Costi perché la liquidità sui conti correnti costa anche alle banche e il rischio consiste proprio nell’inflazione.

L’educazione finanziaria è importante ed in questo momento storico lo è ancor di più

un report della Consob del 2020 afferma che il 60% degli italiani è totalmente avverso al rischio e 6 italiani su 10 accontonano i risparmi senza avere un obiettivo preciso.

Inflazione è un rischio e ve lo mostrerò 

Perché influisce sui miei risparmi? 

L’inflazione consiste in un incremento dei prezzi dei beni e dei servizi 

L’Istat Istituto Nazionale di Statistica monitora costantemente la variazione dei prezzi su circa 1700 prodotti.

L’aumento dei prezzi determina una perdita del potere di acquisto cioè con la stessa quantità di denaro possiamo acquistare meno prodotti e servizi.

Negli ultimi venti anni l’inflazione è cresciuta al massimo 2/3% annuo

Negli anni 80 avevamo un tasso di inflazione del 20% annuo

Ora…2022 

Aumento prezzo petrolio /Aumento Gas naturale

Aumento Energia Elettrica 

Stanno spingendo verso l’alto i prezzi dei beni e di conseguenza il tasso di inflazione.

Facciamo un esempio:

Se analizziamo l’inflazione sui depositi senza rendimento degli ultimi 10 anni in cui l’inflazione era percepita come bassa  

E 100.000,00  lasciati sul conto corrente nel 2010 dopo dieci anni nel 2020 avrebbero perso 14 punti percentuali del loro potere di acquisto valore reale 86.000,00 

Quindi per non fare la fine della nostra risparmiatori bollita…. 

Guardiamo cosa potrebbe succedere se lasciamo i nostri risparmi nel conti correnti nei prossimi 10 anni.

Esempio 1. 

Consideriamo l’inflazione al 1.5 annuo fisso per i prossimi 10 anni 

Fra un anno il potere di acquisto dei miei € 100.000,00 si riduce realmente a € 98.522,00  fra 10 anni anni anni varranno  € 86.16,00 cioè 13,83 punti percentuali in meno 

Supponiamo l’inflazione al 3% più vicina al nostro futuro… 

€ 100.000,00 Fra un anno varranno  € 97.087,00 ma fra dieci anni saranno saranno realmente € 74.409,00

Con una diminuzione del 25%

Le aspettative per i prossimi anni saranno più alte e soprattutto per l’anno in corso nella zona Euro è prevista una inflazione all’8% e 2023 al 3,3%

In questi contesti molti risparmiatori rimangono inermi non sanno cosa fare ma la non scelta è anch’essa un rischio…

Le crisi del passato ci hanno insegnato molto 

Crisi finanziaria 2008 , default Grecia, Guerra Commerciale Stati Uniti- Cina, CoviD19

Se avessi investito 100.000 nel 2006 prima delle crisi oggi con un investimento bilanciato  avrei  € 226.000,00 

Investire vuol dire preservare il valore reale del patrimonio.

 Utilizziamo i nostri risparmi non come mezzo ma come un fine per raggiungere i nostri obiettivi futuri attraverso la corretta Pianificazione finanziaria.


Arrivederci al prossimo Video …








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